Lo avete visto sui manifesti pubblicitari, apparire all’interno degli spot TV, nei testi dei post dei social media e perfino sulle t-shirt, insomma ovunque. E’ l’hashtag, questo abusato e (s)conosciuto. Perché dedicare un post a qualcosa di così conosciuto e che utilizziamo quasi senza pensarci, tutti i giorni. Proprio per questo.
Nella maggior parte dei casi l’hashtag è utilizzato malamente, non raggiunge il suo scopo. E questo succede che ad usarlo sia un qualsiasi utente o il profilo social di un’azienda, o un giornalista. Cercherò, più avanti, di spiegare come può essere strategico anche brand, editori, giornalisti e comunicatori.
Oltre agli usi “business” un hashtag può essere efficace nelle situazioni di emergenza, per campagne di informazione sociale, per organizzare eventi e manifestazioni pubbliche.

La storia. Cosa è? come nasce?
All’origine (E TUTTORA) l’hashtag è stato introdotto come metodo per organizzare le conversazioni di Twitter. Semplici parole chiave precedute dal simbolo cancelletto (#), così da essere trovate più semplicemente.
Sta proprio tutto qui: nella semplicità, ma vediamo dopo perché è importante essere semplici nella scelta degli hashtag. Quindi lo scopo è scegliere termini che identificano ciò che sta succedendo durante determinata manifestazione, o durante un’emergenza o ancora per seguire le ultime notizie su un topic particolare.
Gli hashtag sono usati per taggare e condividere le cose di tutti i giorni, ad esempio #fotografia, #design #Roma, in questo modo se si condivide qualcosa di interessante inerente ambiti più generali, come quelli citati, sarà più facile per altri utenti trovare i vostri contenuti. ,
Alcuni programmi TV hanno adottato l’uso degli hashtag. Gli show di prima serata sono quasi quotidianamente top trend di twitter. Così nasce la #socialTV. (Se vi interessa ecco qualcosa su questo tema).
Per chi volesse l’ABC del hashtag tutto in una pagina ecco un link per sapere tutto e subito (testo in inglese).
Concludendo l’hashtag è un modo per avviare e continuare una conversazione con un pubblico ampio su tutte le piattaforme social. E’ un’occasione d’oro per imprese e brand, che possono diffondere un messaggio velocemente su più piattaforme.
Perché un brand dovrebbe usarlo?
Primo perché con un solo gesto permette immediatamente di dare notizie e aggiornare su un singolo argomento un gruppo ampio di utenti, che sta seguendo il tema in real-time. Secondo perché è una strategia: un hashtag ben riuscito può accrescere la popolarità di un marchio. Come fare?
Ecco qualche buona pratica:
- è importante non spammare il testo di hashtag (qui l’immagine sopra è la più esplicativa), la buona pratica dice di usarne 1 o al massimo 2 in un singolo post. Perché? Usare più tag diminuisce il valore e la forza del singolo hashtag, soprattutto se quella parola chiave è il brand
- usare un solo hashtag per marchio
- può essere utilizzata come metodo per visualizzare la sezione FAQ del sito o per una sessione di “domande&risposte” per i propri utenti
- non va MAI dimenticato di usare lo stesso hashtag nelle strategie di comunicazione offline (in TV, sui manifesti pubblicitari, su sticker…)
- è economicamente sostenibile
- come si sceglie un hashtag? DEVE essere: semplice, facile da ricordare e non soggetto a interpretazioni
- ultimo, ma da non sottovalutare, verificate sempre che non esista già un tag simile e come gli utenti parlano di argomenti simili o inerenti.
fra le fonti: SocialMediaExaminer e HuffingtonPost.