C’era una volta una notizia, e ora al suo posto c’è il copia/incolla. Salvo alcune nobili eccezioni, l’informare è diventato meccanico. Nemmeno più l’amore per le parole, che chi fa questo mestiere dovrebbe avere, vale più. Il magnifico esercizio artistico dello scrivere si è ridotto a tre tasti ctrl c e v. Solo alcune volte si utilizza il tasto x che serve per tagliare, ma solo i più esperti se lo permettono.
Forse non c’è nulla di nuovo in quello che si legge qui sopra, ma è un fatto. E’ alla base di molti siti di notizie e fa arrabbiare.
Tornando alla storiella della notizia…da qualche parte nel mondo accade un fatto. Questo viene raccontato da qualcuno, o visto direttamente da un giornalista, quest’ultimo lo riporta e lo racconta a tutti.
Il compito del giornalista è verificare, se quel fatto gli viene raccontato, che sia realmente accaduto, verifica chi sono i protagonisti, quali sono le loro storie alle spalle, e fatto questo, mette mano alla sua abilità di scrittura e racconta la storia su carta o su schermo.
Che bella storia! peccato sia fantastica, appartenga al passato. La storiella diventa realtà solo in pochi casi.
A chi diamo la colpa? A tutti coloro che hanno permesso che si sia arrivati a ciò, che si continui a fare ciò.
A chi scrive gratis, a chi chiede di scrivere gratis, a chi non controlla quello che scrive, a chi si approfitta di chi è volenteroso e appassionato, a chi non capisce che qualcosa sta cambiando.
Io, personalmente ho fatto la mia seconda orgogliosa protesta solitaria, la prima risale a qualche anno fa, in cui scrivevo per nessuno stipendio. Questa volta ho lasciato un ottimo stipendio di 20 euro mensili (!) per almeno 40 articoli al mese! Qualcuno di questi signori, secondo voi, ha idea di cosa significhi scrivere un articolo? e quanto tempo sia necessario per farlo in modo corretto? Se ognuno dei giovani e meno giovani facesse la sua protesta solitaria forse qualcosa cambierebbe.
Proviamo a raccontare di nuovo la storiella della notizia dall’inizio alla fine.