chi parte è un grande, chi resta uno sfigato

Volevo scrivere un post sull’importanza del “condividere” in tutti gli ambiti e anche, e soprattutto, le competenze professionali (arriverà a breve). Poi mi sono fermata e ho pensato che prima dovevo togliermi qualche sassolino dalla scarpa e rendervi partecipi di un altro pensiero, che mi frulla in testa da un po’. Ed eccomi qui.

by lizzie guilbert
by lizzie guilbert

La vera forza é restare. Partiamo da qui. Restare nel bel Paese che bello rimane e magnifico può tornare ad essere.
Mi sono stufata di sentir dire che gli italiani scappano, che sono costretti a lasciare un paese che non dà possibilità e che, per questa fuga, sono coraggiosi perché si ricostruiscono una vita e un guadagno da un’altra parte nel mondo.
Sono stufa dell’informazione che dà solo brutte notizie, che ci confronta con altri paesi che hanno buone e migliori pratiche… a volte sarebbe utile sentire un giornalista locale o un cittadino di quello stato che funziona così bene. O basterebbe dare qualche buona notizia italiana.

Tornando alle partenze o meglio, secondo me, fughe.

Ognuno è libero di scegliere cosa fare della propria vita e su questo non ho nulla da dire (amici lontani mi mancate!). Ma il problema è, come sempre un altro: mi pare che il messaggio sia sbagliato. In parole molto semplici: chi parte è un grande, chi resta uno sfigato.
A questo non ci sto.

E’ vero le possibilità lavorative scarseggiano e i nostri politici non ci fanno ben sperare e nemmeno credere in un’ migliore, ma non possiamo lasciare morire quello di bello che c’è e che siamo/ritorniamo ad essere noi: una comunità.

Il coraggio, secondo me, è di chi, qui rimane e cerca nuove vie e soluzioni per lavorare, per vivere, per credere e riformare una comunità che solo essendo tale, e solo insieme può aprire spiragli di porte per spalancarle.

Concludo lo sfogo e semplifico ancora di più con un esempio: qualcuno che mi ha detto “ma questa notizia non “sprecarla” per un media locale proponila ai grossi…” no! a me interessa dare una, magari anche piccola, ma meravigliosa informazione alla comunità alla quale è utile. Solo così le persone sono consapevoli di ciò che accade, solo così si crea una comunità che condivide interessi.
E’ da qui che bisogna ripartire. Almeno secondo me.

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