In tempi in cui si discute per discutere senza pensare a quali sono i diritti delle persone davvero, credo di aver trovato LA soluzione alla questione femminile. Esagero? forse sarà la mia verità, quanto segue è quello che penso.
Il problema dello stare al mondo delle femmine? Chiaro le donne non sono categorizzatili.
Non è possibile inserirci in due o tre definizioni, o assegnarci delle caratteristiche semplici, ben definite. La donna è sfaccettata, complicata, composta da diversi elementi. Qui sta il problema, non sono comprensibili e non rientrano in categorie che altri definiscono. E’ più semplice rinchiuderle in categorie fittizie rispetto a comprenderle.
Se non rientra in nessuna delle categorie date è ovvio: o si è pazzi o si ha qualche problema, e noi stesse abbiamo problemi ad essere fuori dagli schemi.
Infondo la risposta è una sola: basterebbe pensare uomo e donna come esseri umani, semplicemente, come persone (se preferite questa parola). Non sarebbe necessario parlare di diritti e doveri di uomini, di donne, di madri, di padri, di omosessuali, di trans, di compagno, di mogli, di figli…
In fondo la risposta è così semplice: l’essere umano è un singolo con le sue peculiarità, ha diritti e doveri e rispetto per gli altri, indipendentemente dal fatto che abbia un apparto riproduttivo femminile o maschile.
Ancora più semplice: biologicamente, caratterialmente, sessualmente si è diversi esattamente come ogni singola persona lo è.
Come ne usciamo? Come si fa?
Io che di parole mi occupo credo che un buon punto di partenza sia il linguaggio nel senso di:
– cosa significa culturalmente e socialmente la lingua di una comunità
Fino a che questo non inizia a modificarsi sarà difficile tentare di instaurare davvero un cambiamento. Per maggiori dettagli avete gli altri miei “sfoghi” e ancora altro qui.