Uno smartphone e sei giornalista!

Sfido chiunque a contraddire il titolo.

Oramai è ovvio il fatto che un contenuto – sia esso video, testo, fotografia – proveniente da uno smartphone e messo in rete, vada considerato immediatamente e a pieno  diritto una notizia e chi l’ha diffuso sia definito giornalista o per essere più precisi citizen journalist. E’ la vecchia storia del giornalismo partecipativo.

La parola ‘cittadino’ viene inserita  solo per non fare sobbalzare sulle poltrone chi è seduto da troppo tempo, e lo smartphone non lo sa usare, pur avendolo.

Il termine crea quella linea di confine che permette da un lato, ai ‘poltroni’ di non vedere intaccato il loro titolo e dall’altra il nuovo ‘titolato’ si sente un professionista e proseguirà legittimato il suo ‘lavoro’.

Aldilà degli sfoghi personali, un’avvertenza a tutti quelli che le notizie le leggono, proprio perchè prima della polemica delle poltrone a me interessa che chi legge sia consapevole. Bisogna ricordare che esiste un confine fra il cittadino informato e il giornalista.

Gli smartphone sicuramente permettono a tutti di condividere comunicare e informare su qualcosa. Ma il giornalista deve intervenire sul processo e fare da filtro poter verificare la vera origine di quello che viene diffuso.

L’errore, come già detto, sta nel considerare il cittadino informato,  che posta ciò che accade nella sua città, che posta informazioni utili, come un giornalista, in realtà lui condividendo si mette ‘a disposizione’ del giornalista. Il ‘citizen’ rimane una fonte per un professionista che di quella fonte ha bisogno, che grazie a quella fonte scava in modo da fornire un’informazione più dettagliata a tutti. Il cittadino fa partire un processo che DEVE essere guidato dal professionista. Se non fosse altro perché in pochi casi un cittadino ha, per esempio, gli strumenti per interpretare alcuni dati o informazioni.

Questo non vuol dire che un citizen journalist non potrà mai essere un giornalista. Giornalista e cittadino possono e devono grazie al web lavorare INSIEME. Il web apre le porte a chi non riesce a sfondare i canali tradizionali, ma non sarà il solo possesso di uno smartphone a significare professionalità, ma talento, passione, bravura, sacrificio proprio come una volta…

 

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